mercoledì 12 giugno 2013

Uscito il mio libro "Identikit Cancro" anche in formato e-book

Ciao a tutti, oggi voglio rendervi partecipi dell'uscita in formato e-book del mio libro di ricerca sul cancro "Identikit cancro: tutte le possibili cause e le azioni strategiche personalizzate da mettere in atto per prevenirlo e combatterlo.", e-book reperibile al seguente indirizzo internet:

Libro in formato cartaceo


Ieri era già uscito in formato cartaceo come si può vedere al seguente link, del mio altro blog, dedicato alle medicine naturali:

Libro in formato e-book


Questa la pagina della mia biografia, per saperne un po' di più su di me:

Biografia Di Paolo Buonarroti


Buon proseguimento...

Paolo

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venerdì 19 novembre 2010

La medicina di Santa Ildegarda, l'uso dei cristalli e la Nuova Medicina

Stavolta vorrei parlarvi di una connessione esistente in molte culture, anche se questo non è proprio così evidente.


La suora in questione, è una santa, una mistica, che ha avuto numerose visioni di Dio fin da piccola, Santa Ildegarda. Nelle sue visioni, l'onnipotente in persona indicò alla santa di scrivere i rimedi naturali da lui indicati utili per migliorare la salute e sanare le malattie di molti, per poi comunicarli agli altri.



Che lo si voglia credere o meno, e di questo anche io stesso ne sono rimasto stupito, tra questi rimedi, oltre a molte erbe e infusi, vi è l'uso di pietre, come ad esempio la corniola, da far bollire nel vino per problematiche come le emorragie nasali, oppure il diaspro da premere sui punti dolenti per curare la gotta e le tendiniti.

Cercando nella medicina della mistica si può comprendere come la sua visione non fosse molto dissimile da ciò che sostenevano gli antichi medici greci, ritenendo che l'uomo fosse caratterizzato dallo scorrere di quattro liquidi corporei, i cosiddetti umori, teoria del resto non dissimile neppure alla medicina ayurvedica indiana.

La medicina di Ildegarda di Bingen considerava l'uomo come unità inseparabile di corpo ed anima, e considerava il digiuno come una pratica sana da praticare per purificare gli umori sul piano fisico, e per espiare i peccati e in un certo senso l'attaccamento alle abitudini quotidiane, e al desiderio sul piano spirituale.

Spesso parlando ad amici cristiani di questi rimedi avverto incredulità, e considerando che le pietre sono usate anche nelle medicine orientali possiamo comprendere come culture così diverse, abbiano molti punti in comune, anche se, per quanto ci riguarda, questi rimedi generalmente sono collocati in un ambito new age, piuttosto che in uno cattolico, e proprio per questo ai più, alla maggior parte delle persone, legate alla razionalità, sfugge invece la grandiosità delle opere di Santa Ildegarda. 
Spesso cioè, molte persone che sono legate pur legittimamente ad un proprio credo religioso e filosofico,  finiscono con l'arenarsi nella concettualità. Potreste fare un esperimento, provate a dire ai vostri conoscenti cattolici se credono che una pietra possa guarire una malattia, poi se rispondono no, come la maggior parte farà, dite loro che è un rimedio di Santa Ildegarda, e vedrete la reazione....allora avete visto?

Capito l'arcano?

Questo è un esempio dell'autocondizionamento a cui siamo spesso autoindotti, proprio perchè senza scomodare filosofie e credi differenti dal nostro, già all'interno del nostro potremmo avere la risposta, per esempio da un punto di vista cattolico le pietre sono state create da Dio, quindi se lui parla ad una mistica comandandole di comunicare per iscritto alle altre persone che esse sono utili per certe malattie, lo farà a ragion veduta, visto anche che le visioni della mistica sono state riconosciute ufficialmente dalla chiesa, anche se potremmo discutere, riguardo la burocraticità di questo riconoscimento.

Certamente la medicina ayurvedica è strettamente connessa di fondo, alla religione induista, per la quale tutto è in continua evoluzione, e anche le pietre possiedono in un certo senso una coscienza, ma non è necessario dover inquadrare un rimedio, considerandone la filosofia applicata nel luogo in cui è usato tradizionalmente, il fatto stesso che lo stesso rimedio sia usato a scopo curativo, in popoli e quindi uomini così diversi avendo dato comunque risultati di miglioramento della salute dovrebbe farci riflettere su quanto ci lasciamo influenzare dai nostri stessi preconcetti.

Oggi nei confronti dei rimedi naturali c'è un interesse sempre crescente, ma tuttavia per questi rimedi etichettati "un po' particolari", spesso molte persone credono che nel caso siano stati efficaci, questo sia derivato unicamente dall'effetto placebo. Probabilmente al di là della libertà che ovviamente ognuno ha di credere in ciò che vuole, non possiamo relegare tutto ad un effetto placebo, peraltro nessuno credo, si prenderebbe mai la briga di fare uno studio in doppio cieco per verificare l'efficacia di una pietra, confrontandola col placebo, resta però il fatto che l'essere "disponibili" ad una guarigione, cioè lasciare che un rimedio possa agire, è fondamentale, altrimenti, se chiusi a non credervi paradossalmente si finisce con l'influenzare negativamente l'applicazione di un rimedio con un effetto opposto, l'effetto nocebo. Ovviamente non dobbiamo finire con l'essere dei creduloni anche perchè i ciarlartani e le persone in malafede sono sempre in giro come squali pronti ad approfittarsene.

Da questo piccolo confronto tra antiche medicine è evidente come oggi più che mai, il confronto di ciò che può essere utile agli altri, tra culture e popoli lontani e differenti, sia molto utile per un nuovo sviluppo mondiale basato sulla cooperazione e sulla fratellanza, e non sulla competizione ed un'esacerberata intraprendenza.

Nessuno può prescindere dagli altri, nessuno può prescindere dalla salute degli altri, e del pianeta, tutti concorriamo a creare ciò che accade nel mondo, per questo occorre rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme per un mondo migliore, anche nel mondo delle medicine naturali, per lo meno dovremmo tutti, come persone civili, o quantomeno degne di questo nome, studiare una medicina o una filosofia o religione, prima di poterne parlare, come se la nostra fosse la più o l'unica giusta, utile o efficace. Siamo entrati da dieci anni nel terzo millennio, quindi dovremmo impegnarci tutti per fare in modo che questi millenni di sapere e di sperimentare non siano stati vani, l'unione fa la forza, l'unione di più parti non è somma algebrica netta, ma sintesi che manifesta qualità non prevedibili osservando le singole parti, non a caso il progresso scientifico pur catalogando tutto sotto un aspetto quantitativo, è previsto crescere esponenzialmente, quindi potremmo dire che ognuno di noi è un responsabile della potenziale crescita esponenziale qualitativa del progresso umano, civile, e quindi spirituale, sta solamente a noi adottare una giusta motivazione nel rapportarci agli altri, e nel fare in modo che i rapporti umani con tutti gli altri uomini siano sereni e  amorevoli, solo in questo modo potremo vivere in armonia completa con gli altri e quindi godere di una salute completa, fisica mentale e spirituale, questa è la nuova medicina.

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giovedì 10 dicembre 2009

Un modo naturale di combattere lo stress

Spesso pensiamo allo stress come a qualcosa di imbattibile, di estraneo a noi, lasciandoci  coinvolgere in un vortice di preoccupazioni e pensieri che non fanno altro che autoalimentarlo.

Il riposo è certamente molto importante per ridurre lo stress, dando modo al proprio fisico di recuperare le energie perse, ma è molto importante anche saper gestire le proprie emozioni, prima di tutto con l’intento di non danneggiare gli altri, e quindi di risparmiare energie, perchè si sa prima o poi ad un danno inflitto corriponde un danno subito, secondo la legge di azione e reazione, ed anche secondo quella del karma.

Spesso non ci rendiamo conto, anche quando abbiamo tutto il diritto di far sentire la nostra voce, ed abbiamo da far osservare agli altri qualcosa che non riteniamo leale, di quanti colori si tinge di rabbia la nostra voce ed il nostro sguardo, e di quanto questo odio possa danneggiare persone che probabilmente non hanno avuto effettivamente un comportamento etico, ma che potrebbero essere riprese con più pazienza e buonsenso.

Spesso nei social network, nei forum di discussione sul web, o peggio ancora in televisione, si assiste a discussioni su problemi importanti, come i crimini, e le violenze, con un odio smisurato ed un’abnorme sete di vendetta nei confronti degli incriminati. Questo non fa che alimentare rabbia, e violenza, i grandi maestri del passato insegnavano tutti, indistintamente, ad amare il prossimo come se stessi. Un criminale, che ha un cattivo comportamento, un cattivo carattere, è spinto anche da un’abitudine consolidata a comportarsi così, e proprio sull’onda di tale comportamento folle, tende a ripetersi in questa direzione. 


La mia citazione si rifà alle tradizioni spirituali, ma non importa scomodare i maestri del passato, per comprendere quanto, in un mondo così violento, e degenerato, occorra, oltre a punire opportunamente i criminali, senza bonus di buonauscita ed indulti vari, figli di una pigrizia ed inattività a costruire nuove prigioni, essere misericordiosi e clementi. Se ci riflettiamo un attimo, magari tutti siamo stati tentati di imprecare e maledire i criminali, almeno una volta, e di chiederne la gogna, ma in questo modo aumenterebbe solamente la nostra malevolenza, l’odio, e alimenteremmo in noi una cattiva abitudine, proviamo invece ad augurare loro di essere felici, in carcere, a scontare giustamente la loro pena, ma senza invocare vendetta. In poche parole spesso fissiamo l’attenzione su di noi, peccando di un orgoglio inconsapevole, che alla fine danneggia soprattutto noi stessi, privandoci di energie, che potrebbero essere spese in attività molto più piacevoli e proficue. In effetti potrebbe non sembrare orgoglio, ma il nostro punto di vista, il nostro desiderio di giustizia, è purtroppo spesso accompagnato dalla rabbia e da una visione ristretta, appunto legata al nostro ego, non è forse vero che talvolta quella persona che agisce danneggiando gli altri, ha subito a sua volta un danno, una violenza nella sua vita, e quindi si è comportata male riversando semplicemente sugli altri i propri problemi, la propria cattiveria, ed è stata vittima della propria follia?

Come possiamo aggravere ulteriormente la situazione di questa persona, augurandole il peggio?

In questi tempi di violenza e di crisi morale, occorre farsi portatori di pace, nella consapevolezza che ogni azione, parola e pensiero di odio da luogo a conseguenze negative, e di sofferenza per tutte le persone coinvolte, mentre ogni azione, parola e pensiero di amore, tolleranza, rispetto e misericordia, porta a conseguenze di gioia e felicità.

Una persona che compie una violenza, un crimine, è automaticamente punita, non può avere la coscienza a posto, e anche qualora spudoratamente ostentasse serenità, dovrà fare i conti col proprio orgoglio e gli pioveranno addosso prima o poi situazioni indesiderate e altrettante violenze. Non sempre la legge di azione e reazione è evidente nei tempi di questa vita, non è neppure necessario credervi, ma è quantomeno civile augurare agli altri la felicità sempre, a noi stessi la auguriamo sempre quando la desideriamo...praticamente fino dalla nascita cerchiamo sempre la felicità!

Pensiamo a quante volte abbiamo cercato il nostro interesse, a discapito di qualcuno, anche nelle piccole cose, una caramella rubata al bar, un passaggio scroccato in macchina dall’amico che prende sempre la macchina al posto nostro, un biglietto del bus non timbrato....si ma cosa vuoi che sia una caramella, l’amico ha un sacco di soldi più di me, è giusto che la prenda lui, i controllori poi non ci sono mai, non fanno il loro dovere, ma in realtà stiamo cercando di essere felici giustificando le nostre mancanze ed i nostri egoismi di una visuale molto ristretta. In altre parole stiamo alimentando la nostra ignoranza, siamo tutti uguali, ognuno nasce in condizioni e circostanze diverse, più o meno fortunate, ma abbiamo tutti la stessa anima, la stessa mente pura e chiara.

Proprio chi è meno fortunato, necessita di aiuto, e di buoni esempi per crescere e divenire virtuoso, e proprio con le nostre buone qualità, possiamo essere di aiuto agli altri, amando senza condizioni e senza giudizi, e al tempo stesso, senza dimenticarci dell’importanza di educare e di riprendere fermamente ma educatamente coloro che sono nati e cresciuti in ambienti e famiglie svantaggiate. In questo senso dovremmo cercare di divenire più equanimi, ugualmente gentili e disposti ad amare tutti, come insegnavano Gesù e il Buddha. Altrimenti perchè Gesù avrebbe protetto la prostituta che tutti incolpavano, perchè avrebbe perdonato i due ladroni sul calvario? Quanto è facile recitare nel Padre Nostro “..e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, e in questo caso non è neppure un nostro debitore il criminale, perchè non subiamo direttamente un danno, e neppure in questo caso siamo in grado di portare nelle pratica la parola di Gesù. Quanto è facile riflettere e meditare sull’azione nociva della parola, sulla malevolenza, dell’augurare del male agli altri, indicata come nociva e portatrice di sofferenza dal Buddha, e quanto poi nella pratica, può essere difficile mantenere questa condotta etica!

Oggi in questo pianeta c'è bisogno di essere buoni cristiani, buoni buddhisti, insomma uomini buoni, di essere più tolleranti, e buoni ascoltatori, si perchè si fa presto a divenire razzisti ed intolleranti fidandoci di ciò che ci viene raccontato in una cultura e in una tradizione spirituale delle altre, occorre riflettere e studiare gli altri, per conoscerli e quindi rispettarli con più naturalezza.

Proviamo a considerare solamente la nostra situazione, proviamo a vedere quanta più pace, tolleranza e amore, sono presenti in noi quando riflettiamo sulle motivazioni che spingono una persona a compiere un gesto, augurandole di cambiare in meglio, scontando la pena, ma in santa pace, non è infatti infliggendo loro punizioni e torture che imparerebbero la lezione, anzi peggiorerebbero ancora di più, basterebbe chiedere il parere ad uno psicologo.

Stiamo parlando di persone da aiutare a ritrovare la condotta etica ed il buonsenso, certamente non è facile, perchè ognuno tende a mantenere i propri comportamenti, non a caso si parla di “carattere” delle persone, ma sicuramente occorrerebbe prevedere anche un supporto sociale all’interno del carcere di tali soggetti. Sono il primo a dire che per reati gravi per cui è inizialmente dato l’ergastolo la pena non dovrebbe mai essere abbassata, ma comunque dovrebbe essere concessa umanità e amore anche a questi soggetti, che sono uomini come noi; in realtà anche chi augura loro del male, per desiderio di vedere “vendicate” le vittime, commette un crimine altrettanto disumano.

Spesso ci lasciamo anche prendere dall’attaccamento, dal desiderio irrefrenabile di fare acquisti, di seguire i nostri vizi, di giudicare sempre il lato negativo delle situazioni, senza potervi rinunciare, senza renderci conto di quanto sia provvisoria e impermanente la felicità legata ai beni terreni.

Questo non significa per forza isolarsi dal mondo e fare una vita ascetica, di rinuncia, ma vedere tutto con maggiore distacco, e saper dedicare un po’ del proprio tempo agli altri, dedicare i propri gesti e il proprio sviluppo (ovvero miglioramento) personale alla felicità altrui.

In ogni contesto tendiamo ad aumentare il nostro stress e quello altrui, tendiamo a schierarci in un partito politico, in una tradizione religiosa, in una compagnia, ma tutto è un po’ diverso da come appare, può sfuggirci un particolare fondamentale, di una situazione, che ci farebbe cambiare parere a proposito, e possiamo  comunque sempre fraintendere gli altri. Inoltre senza rendercene conto siamo condizionati dalla cultura e dalle abitudini della nostra terra e del nostro popolo, proprio in questi anni così difficili dal punto di vista ecologico, economico e sociale, occorre contribuire ad un mondo più umano, tollerante e quindi con molto meno stress.

Oggi occorre essere buone persone, nella pratica, la teoria è importante, ma senza l’applicazione nella vita quotidiana dei precetti morali, qualsiasi tradizione morale diviene bigotta ed arida, grazie a questo potrebbe nascere davvero un'altra civiltà.

Fai risplendere la gioia che è in te, e diffondila come una sfera di arcobaleni di luce dorata, benedici tutto l’universo, augurando il bene più grande, ed eterno a tutti gli esseri viventi, e vedrai che tutto il mondo lentamente, rinascerà nella pace! :-D


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domenica 11 gennaio 2009

Dermatite atopica

La dermatite atopica è una malattia della cute, che presenta secchezza, arrossamento, presenza di croste, e prurito intenso. Essa é la conseguenza di una aumentata sensibilità della cute, che è facilmente irritabile. La soglia al prurito del soggetto risulta più bassa rispetto alla norma. Talvolta questo problema si presenta anche nei familiari del soggetto colpito da dermatite atopica.

Trattamento:


Eliminare gli allergeni + comuni come latte, uova e arachidi, sebbene non sempre l’allergia alimentare sia la causa scatenante
Ridurre i prodotti animali (carni grasse soprattutto)
Alzare la quantità di pesce (salmone, sgombro, aringhe) e assumere zinco mediante integratori o alimentazione (ostrica, aringhe, funghi, crusca di grano, avena completa, germe di grano sono gli alimenti che in ordine decrescente ne contengono la maggiore quantità)
Assumere vitamina A (carote) ed E (olio di germe di grano, olio di semi di girasole spremuti a freddo, noci di Grenoble)
Assumere liquirizia (ha effetti antiallergici e antiflogistici cioé antinfiammatori)
Assumere tarassaco (estratto, decotto di radice o tintura idroalcolica), serve a disintossicare da tossine, che fra l'altro migliora la funzionalità epatica prevenendo i calcoli biliari ed ha un'azione disinfettante delle vie urinarie
Evitare il contatto con sostanze chimiche
Applicare pomate a base di camomilla
Assumere quercetina (il più potente antistaminico naturale) sottoforma di frutti di bosco neri come ribes nero, mirtilli, come frutti oppure la relativa tintura madre, quella di ribes nero ha tradizioni di successo anche nel trattamento delle allergie primaverili, anche asmatiche, da polline



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lunedì 15 dicembre 2008

Cellulite: come combatterla con rimedi naturali

L’approccio terapeutico per combattere la cellulite ha come obiettivo la riduzione del tessuto adiposo nello strato sottocutaneo, e il rilancio dell’integrità del tessuto connettivo. Per ridurre il tessuto adiposo sottocutaneo si è dimostrata efficace la cola sottoforma di pomate, grazie alla sua componente di caffeina, avendo un’azione di lipolisi grazie alle catecolamine contenute, ed è utile soprattutto seguire una dieta a base di carboidrati complessi quali pasta, pane e snack a base di farine integrali di cereali ricchi come farro, kamut, avena, amaranto, quinoa, segale, ridurre i carboidrati poveri derivanti dalle farine raffinate che si trovano abitualmente nei negozi alimentari, ed i grassi. Per rafforzare la struttura del connettivo è invece utile un’integrazione orale di centella asiatica, capace di ridurne la sclerosi.

Per quanto riguarda le preparazioni topiche, ovvero ad uso locale, pomate a base di escina, un composto isolato dell’ippocastano, hanno dato buoni risultati grazie alle proprietà antiedemigene e antinfiammatorie, inoltre ha una proprietà venotonicha, utile per tromboflebiti e varici, riuscendo a ridurre la permeabilità dei capillari, ed il numero dei piccoli pori presenti sulle loro pareti. Per aumentare l’efficacia in tale senso si può effettuare un’integrazione orale con tintura madre di ippocastano.

L’estratto di centella al 70% se assunto oralmente, ha dimostrato di essere molto efficace nel trattamento non solo della cellulite ma anche di insufficienza venosa distale e delle vene varicose. Sono consigliati i preparati topici a base di escina e cola, vanno applicati con massaggi circolari dalla periferia al centro (verso il cuore), la presenza di oli vegetali come l’olio di mandorla, donano elasticità e lucentezza della pelle grazie all’alto contenuto di vitamina E che li contraddistingue,e gli oli essenziali di garofano, limone e cipresso servono a ridonare tonicità alla pelle stessa.

L’argirescina, un composto isolato dei semi di ippocastano, ha analoghe proprietà antinfiammatorie e antiedemigene della escina, ed in più è un buon venotonico, aumentando la forza contrattile delle fibre elastiche della parete venosa, questo è molto importante perché il collasso delle pareti delle vene è caratteristico delle vene varicose, questo è inoltre molto importante nel trattamento delle tromboflebiti. La forma di assunzione dell’argirescina è come estratto orale, o come crema sottoforma di un complesso argirescina/colesterolo per un trattamento locale.

L’Estratto di pungitopo (Ruscus aculeatus) è utile sia per via interna che esterna per il trattamento delle vene varicose, problema spesso correlato alla cellulite, e delle emorroidi, grazie ad all’azione antinfiammatoria e vasocostrittrice. I flavonoidi contenuti nelle bacche di biancospino, nelle ciliegie, nei mirtilli, nelle more e nel pungitopo (Fagopyrum esculentum), oltre a prevenire le vene varicose sono in grado di:

-Ridurre la fragilità capillare
-Aumentare l’integrità delle pareti venose
-Inibire la rottura dei composti che costituiscono la sostanza basale
-Aumentare il tono muscolare delle vene

La bromelina aiuta a distruggere la fibrina che si tende a depositare nei tessuti vicino le vene varicose provocando la cosiddetta pelle “a buccia d’arancia”. Anche peperoncino, aglio, cipolla e zenzero aumentano la distruzione della fibrina, e sono quindi dei buoni rimedi da integrare nella dieta. Importante assumere molte fibre con la dieta come semi di psillio, pectina, semi di lino e gomma di guar, che rendono le feci morbide, facilitano la peristalsi intestinale e quindi la defecazione, dimuendone così lo sforzo relativo e la pressione addominale creata in tale fase, che alla lunga può portare, rendendo meno agevole il flusso di sangue venoso che risale dalle gambe, a problemi come vene varicose ed emorroidi. Anche una dieta ricca di cibi raffinati, ovvero non integrali, contribuisce all’aumento del rischio di vene varicose.


Tarassaco

Questa pianta è utilizzata per diverse applicazioni:

-Disintossicante epatico dalle tossine, è il migliore integratore naturale detossificante insieme alla curcuma
-Ritenzione idrica
-Epatite
-Ittero
-Epatomegalia
-Diuretico con azione sostituente del potassio (evita una sua perdita caratteristica dei diuretici farmacologici)
-Azione disinfettante urinaria
-Previene e cura la formazione di calcoli biliari grazie all’azione colagoga (stimola la produzione di bile e il suo flusso) e coleretica (induce contrazioni della cistifellea), grazie anche al contenuto di colina, un ottimo elemento lipotropo (aiuta il metabolismo dei grassi nel fegato), sbloccando la fastidiosa situazione del cosiddeto “fegato pigro” caratteristico di situazioni come:

-Eccesso di estrogeni o pillola anticoncezionale
-Gravidanza
-Presenza di calcoli biliari
-Alcol
-Endotossine
-Disordini epatici come la Sindrome di Gilbert
-Steroidi anabolizzanti
-Sostanze e farmaci vari
-Deficit nutrizionali
-Inibitore del carcinoma ascitico di Ehrlich nei topi
-Anticancerogeno impiegato in Cina per il trattamento dei tumori al seno

Bibliografia

Michael T Murray, Joseph E. Pizzorno – “Trattato di Medicina Naturale” - Volume 1 e 2 – Red Edizioni

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